Revie aveva una nuova ossessione.
Cucito sul grembiule leggeva il suo nome. Bastian aveva lo sguardo più triste che avesse mai visto, capelli lunghi e biondi raccolti rozzamente sulla nuca. Ogni sorriso che rivolgeva a un cliente sembrava più falso di quello precedente. Gli ricordava sua madre.
Revie lo fissava discretamente dal proprio tavolo da almeno mezz’ora, fingendo di ascoltare le conversazioni dei suoi amici. Non era la prima volta che incontrava quel ragazzo – al pub, in università, in giro per il paese - ma mai aveva attirato la sua attenzione, fino a qualche sera prima. Da qualche giorno si concedeva di osservarlo, distogliendo lo sguardo ogni volta che il barista cercava nel locale gli occhi insistenti che si sentiva addosso.
Una lampada neon rossa e a forma di cuore era stata appesa al muro, proprio vicino al bancone, e macchiava di color sangue ogni cosa attorno ad essa, compreso Bastian.
A Bastian donava il rosso, più di quanto donasse alle sue braccia. Senza rendersene conto, Revie si teneva stretto il polso con una mano, premendo con le dita lì dove la sera prima aveva passato la lametta, e fissava Bastian, chiedendosi come sarebbero state le sue di braccia ricoperte di sangue.
Revie aveva una nuova ossessione: avrebbe fatto sesso con Bastian. Che lui lo volesse o meno, poco gli importava.
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